Castello di Milano: il “sonno della mente”…

Aprile 11, 2022 Off Di Archeologia del sottosuolo

Castello di Milano: il “sonno della mente”…

Il sonno della mente genera mostri” è il titolo di un’opera del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzata alla fine del XVIII secolo.

In Lombardia, qualche anno dopo, il governo napoleonico di occupazione decretava la demolizione della Real Fortezza di Milano e dell’intero Castello Visconteo-Sforzesco.

Fortunatamente, all’atto pratico, il castello medievale si salvò.

La Real Fortezza, ovvero la “cittadella” a pianta stellare dotata di bastioni, sei baluardi e altrettanti rivellini, venne non demolita, ma solo cimata all’altezza della quota di campagna.

Al di sopra si costruirono gli edifici posti a ferro di cavallo che perimetrano l’attuale Piazza Castello, nonché il parterre di Parco Sempione.

Quindi, a ben vedere, ampie porzioni della Cittadella sono tranquillamente recuperabili, comprese le sue architetture sotterranee.

Ad esempio, anni fa abbiamo esplorato e documentato un tratto di contromina facente parte del Baluardo Don Pedro (don Pietro), in posizione nordovest rispetto al quadrilatero del Castello.

             CONTROMINA DEL SOLSTIZIO – Baluardo nordovest

In questo XXI secolo, invece di recuperare le opere architettoniche del passato, le si demolisce a colpi di ruspa.

Oggi, ad aggravare la situazione, ecco andare in onda il perplimente progetto di piantare qualche centinaio di alberi proprio sopra bastioni e rivellini in Piazza Castello.

Motivo: qualcheduno ha sostenuto che nell’area non esistessero i bastioni e i rivellini.

Attenzione: la “piantumazione” verrà a costare alcuni MILIONI DI EURO.

Senza tirarla per le lunghe, ecco tavole e foto che dimostrano l’esatto opposto.

Se nel 1799 Goya ha ricordato che “il sonno della mente genera mostri”, oggi si può affermare che “il sonno della mente e l’ignoranza generano danni alla comunità”.

Se si continua a tacere verremo seppelliti dalle macerie del nostro passato storico, artistico e culturale.

Pensateci.

Gianluca Padovan

 

Una tavola per tutte: già Luchino del Mayno ha pubblicato nel 1894 il libro “Vicende militari del Castello di Milano dal 1706 al 1848” mettendo, a pagina 47, la “Pianta generale del Castello di Milano” con la Ghirlanda e la Fortezza Reale dotata di sei baluardi e sei rivellini. Sopra si nota chiaramente l’ingombro degli edifici che vanno a fare “da corona” a Piazza Castello.

 

Sulla “nuova piazza castello” digitare: https://piazzacastellomilano.it

 

Sul Castello di Milano e le opere accessorie (che vogliono demolire!) vedere utilmente alcuni stralci tratti dal libro pubblicato in Inghilterra, ma in lingua italiana:

Castrum Portae Jovis Mediolani. Il Castello Visconteo-Sforzesco di Milano dai disegni di Leonardo da Vinci all’Archeologia del Sottosuolo

 

Evidenziati con la linea rossa abbiamo le seguenti opere bastionate recuperabili: 2. Baluardo San Jago. 3. Baluardo Albuquerque. 4. Baluardo Acugna. 5. Baluardo Velasco. 6. Baluardo Don Pietro. 7. Baluardo Padiglia. 8. Mezzaluna della porta Principale. 9. Mezzaluna San Protaso. 11. Mezzaluna di Sant’Ambrogio. 12. Mezzaluna del Soccorso. Inoltre vi sono i tratti di cortina, sempre evidenziati in rosso.

 

IN VERDE SI EVIDENZIA L’AREA DI PIANTUMAZIONE IN OTTEMPERANZA AL SONNO DELLA MENTE

 

FOSSE PER ALBERI DA RICAVARSI DENTRO LE BASTIONATURE. COMPLIMENTI AL VOSTRO RUOLO DI TUTORI DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI E ARCHEOLOGICI DELLA CITTA’ DI MILANO E DELLA REGIONE LOMBARDIA