TRINCEE A DESIO

Gennaio 24, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

Nel Parco di Villa Cusani – Tittoni – Traversi di Desio (Monza Brianza) è venuto alla luce un tratto di antico canale sotterraneo con la volta completamente asportata fino alle spallette e colmato di mattoni vecchi e recenti, calcinacci e terra. Si tratta dell’ultimo segmento indagato del “Canale della Bendata”.

Si è notato inoltre che la parte scoperchiata non presenta lo spesso deposito di limo sul fondo, differentemente dai tratti ancora integri e precedentemente indagati. Questo vuol dire che a seguito della rimozione della copertura in mattoni il canale è stato accuratamente svuotato. Successivamente è stato completamente riempito e il terreno esterno livellato, andando a ripristinare il manto erboso.

Nella medesima area i sondaggi hanno restituito la presenza di altri tronconi di canale, probabilmente facenti parte della medesima opera idraulica sotterranea, privati della copertura e successivamente anch’essi colmati.

Data la posizione del canale, l’ipotesi più plausibile è che sia stato utilizzato come trincea, o meglio come quel particolare ed economico tipo di rifugio antiaereo denominato “trincea antischegge”.

Nel corso dell’ultima guerra mondiale non solo nelle cantine degli edifici si tendeva a ricavarvi il classico “rifugio puntellato”, ma all’esterno, nelle aree verdi, si scavavano altri rifugi, nella gran parte dei casi poco dispendiosi e di veloce realizzazione.

A questo proposito è utile un passo del libro scritto dallo studioso Massimo Brioschi: «Il periodo 1943-1945, come per tutto il centro-nord, rappresentò il momento di maggior difficoltà. Il progressivo avvicinamento del fronte aveva causato un netto peggioramento delle condizioni di vita. L’ampia documentazione del periodo testimonia la drammatica penuria di generi alimentari e combustibili unite all’incertezza della situazione politico-militare. Ad aggravare la situazione contribuì l’afflusso di elementi fascisti provenienti dalle zone occupate dagli anglo-americani e, soprattutto, la massa degli sfollati milanesi rimasti senza tetto in seguito alle incursioni aeree alleate. Primi tra tutti, gli edifici scolastici cessarono la loro attività e furono trasformati in ricoveri di fortuna per le famiglie fuggite da Milano: molte famiglie trovarono sistemazione in locali requisiti d’autorità a chi possedeva un appartamento di discrete dimensioni. Le autorità militari avevano provveduto a sequestrare le abitazioni più ampie per dislocarvi la truppa: Villa Giussani fu sede del comando tedesco e fu ridotta a casermaggio anche la Villa Longoni Severina di via Lampugnani. Nella sede di Villa Tittoni già prima dell’8 settembre era dislocato un reparto autieri e successivamente l’edificio divenne sede di reparti dell’aviazione repubblicana» (Brioschi M., Percorsi desiani, Città di Desio, Desio 2006, p. 71).

Dalle indagini emerge che non solo uno dei locali di Villa Tittoni è stato utilizzato come rifugio anticrollo, ma nel suo parco si sono realizzati trinceramenti antischegge, da utilizzarsi in caso di bombardamento aereo.

Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)

 

Canale della Bendata – trincea antischegge (Video S.C.A.M.)

Trincea antischegge a Villa Tittoni – Desio (Video S.C.A.M.)