Leonardo da Vinci al Castello di Milano: diciassettesima parte

Marzo 9, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

TORRIONI A PIANTA CIRCOLARE

Nel Codice Atlantico sono raffigurate tre torri a pianta circolare e due sistemi di scale.

A sinistra vi è lo schizzo di una torre angolare, tra due cortine, la cui particolarità è di avere un piccolo circolino tracciato lungo il bordo che dà all’interno dell’ipotetica fortificazione. La torre in alto è collocata al punto d’intersezione di tre cortine, è munita di due casematte doppie per consentire alle armi da fuoco di tenere sotto controllo la faccia esterna di due cortine e l’interno dei relativi spalti; abbiamo inoltre un “circolino” più marcato e una porta alla base della torre. La terza è analoga alla precedente, sempre provvista di quel circolino che indica l’esistenza di una scala a chiocciola, o “scala di lumaca” che si vedrà ancora nelle successive tavole. In ultimo abbiamo due coppie di scale composte da tre rampe che consentono il movimento tra il piano terra e i due superiori, ma senza incontrarsi (Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 281 r.-b).

La seconda tavola che si propone è contenuta nel Codice Madrid II.

Il due torrioni a pianta circolare presentano una pronunciata scarpatura alla base, separata dal corpo principale, entro cui si sviluppa un corridoio che nell’immagine di sinistra è dotato di ampie feritoie per le artiglierie. Nel torrione di destra è raffigurata internamente una scala a chiocciola e sul lato opposto il piccolo disegno potrebbe rappresentare una capponiera (Leonardo da Vinci, Codice Madrid II, f. 37 r.). Questi torrioni richiamano esteriormente alla mente non già quelli sforzeschi, bensì quelli del Castel Nuovo di Napoli, fortezza riedificata alla metà del XV secolo dall’architetto militare catalano Guillem Sagrera (1380-1456). Caratteristici sono gli antemurali con le basi embriciate e scanalate in piperno.

Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)

 

              

 

Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 281 r.-b

 

 

                             

 

 

 

Leonardo da Vinci, Ms. B, f. 19 r. Il disegno è stato poi in parte ripreso nel restauro delle cortine del Castello a cavallo di XIX e XX secolo.