I “bunkerini” della Falck

Febbraio 1, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

Si può senz’altro affermare che Sesto San Giovanni sia stato il “polo industriale” di Milano e, cosa “curiosa” a dirsi, durante la Seconda Guerra Mondiale è stato solo minimamente interessato dai bombardamenti angloamericani. In particolare sulle grandi aree delle Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck (già Società Anonima Acciaierie e Ferriere Lombarde, fondata ai primi del Novecento) non è caduta alcuna bomba d’aereo.

Da diversi anni il complesso è dismesso, ma conserva ancora alcuni elementi del passato decisamente inamovibili, tra cui figurano due piccoli bunker che guardavano altrettanti accessi.

Si tratta di strutture apparentemente in cemento armato e sostanzialmente identiche, tranne qualche piccolo dettaglio costruttivo.

Entrambe a pianta circolare hanno la copertura conica e l’accesso è protetto da un ampio “paraschegge-parasoffio”. Internamente vi è una sorta di camera monopersona in metallo.

Ed ecco dove si differenziano.

Se la struttura ovest presenta la camera in metallo “nuda” e adatta a ospitare comodamente una sola persona, quella est ha innanzitutto un portello di chiusura, un sedile che corre per tre quarti lungo il contenuto perimetro interno e tre feritoie.

Tali feritoie, strombate verso l’esterno, presentano inopportunamente delle sbarre e sotto il rivestimento esterno si scorgono dei mattoni, come indica la freccia in una delle immagini a corredo.