Forte Traversetta Vedetta del Piccolo San Bernardo
Forte Traversetta Vedetta del Piccolo San Bernardo
Il libro fotografico è una guida di 202 pagine allo storico avamposto ed è corredato da 14 tavole illustrative e 277 immagini a colori, tutte scattate di recente per poter “fermare nel tempo” l’ardita architettura militare.
Un Avamposto ricco di Storia
Il suo nucleo centrale, la Ridotta (2400 m circa di quota), è confrontato con fortificazioni sei-settecentesche costruite nei Comuni di La Thuile e di Morgex. Si offre inoltre la panoramica sulle opere accessorie situate lungo il Colle della Traversetta, le quali vanno dal XVII al XX secolo. Una sezione è dedicata ai “graffiti” che i soldati, soprattutto francesi, hanno inciso sulle rocce a testimonianza del loro passaggio.
IL FORTE: avamposto alpino
Il Forte Traversetta, o Fort de la Traversette, fa parte della Storia tanto dell’Italia quanto della Francia. A ben vedere un po’ più di quella italiana, dal momento che agli inizi del XVII secolo il Ducato di Savoia comincia a fortificare la linea di cresta, oggi in territorio francese, denominata Col de la Traversette. E questo senza contare che i primi difensori furono i Soldati del Ducato di Savoia e gli ultimi sono stati i Soldati italiani, usciti dal Forte con l’onore delle armi il giorno 8 maggio 1945. Da lassù si domina tutto il Passo del Piccolo San Bernardo e si scorgono a nord il Massiccio del Monte Bianco e a sud la Tarantasia (Tarentaise). Questo lavoro si pregia del Patrocinio della Libreria Militare.
INDICE
Il perché di un libro fotografico su questa “modesta” architettura militare
Architetture difensive al Colle della Traversetta
Fronte Ovest e Accesso principale
Corpo di Guardia e Ridotta
Fronte Nord
Fronte Sud
Corpi di fabbrica centrali
Galleria “alla prova” e architetture sotterranee
Tra il tempo che consuma e la pietra che conserva
Caserma Sabauda del XVII secolo
Opere esterne a sud-ovest del Forte
Bibliografia
AUTORI
Maria Antonietta Breda. Architetto, speleologa, specialista in Restauro dei Monumenti, dottore di ricerca in Urbanistica Tecnica, già docente al Politecnico e all’Università degli Studi di Milano, è autrice di un centinaio di pubblicazioni scientifiche. Con l’ing. Maurizio Brown e il prof. Pietro Redondi ha curato le mostre: L’Oro di Milano e Una storia civile, contribuendo allo sviluppo delle conoscenze sull’uso storico dell’acqua e sulla vicenda della copertura del Naviglio che ha trasformato la città di Milano. Per Metropolitana Milanese SpA ha curato la mostra documentaria e iconografica La Fabbrica dell’Acqua. L’Acquedotto di Milano dal 1888 ai nostri giorni (24 novembre 2023 – 31 gennaio 2024) presso la Centrale dell’Acqua di Milano. Oggi è Presidente della Federazione Nazionale Cavità Artificiali.
Gianluca Padovan. Veronese, speleologo, storico, fondatore e presidente dell’Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano (S.C.A.M.). Co-fondatore della Federazione Nazionale Cavità Artificiali (F.N.C.A.), direttore della Collana “Hypogean Archaeology” dei British Archeological Reports di Oxford, ha promosso la nuova disciplina per lo studio e la documentazione delle Cavità Artificiali a livello internazionale: l’Archeologia del Sottosuolo. È autore e coautore di numerosi libri sia a carattere scientifico sia divulgativo, stampati con case editrici italiane ed estere.
Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano. Fondata nel 1984 come Gruppo Speleologico, nel 1991 diviene Associazione con atto notarile, marchio e logotipo registrati. Si occupa della ricerca e dello studio delle opere ipogee e del territorio in Italia e all’estero. Grazie ad essa nel 2005 si fonda la Federazione Nazionale Cavità Artificiali, aprendo la collana “Hypogean Archaeology. Research and Documentation of Underground Structures” nei British Archaeological Reports (Oxford – UK).



