Cave di gesso a Vezzano sul Crostolo (RE)

Febbraio 10, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

I gessi dell’area in oggetto fanno parte della Gessoso Solfifera e si trovano in contatto tettonico con le argille dei Complessi di base.

Nell’area sono presenti due concessioni di cava: quella della Gessi Emiliani e quella della B.P.B.

Elenco delle cavità artificiali rilevate e relativi numeri di Catasto della Federazione Nazionale Cavità Artificiali.

Ad ogni singolo impianto sotterraneo è stata assegnata una denominazione e un numero di catasto, per una migliore organizzazione dei dati.

CA 00001 ER RE Complesso della Fontana

CA 00002 ER RE Complesso Primo Livello Piazzale

CA 00003 ER RE Complesso Secondo Livello Piazzale

CA 00004 ER RE Complesso Terzo Livello Piazzale

CA 00005 ER RE Gallerie della Gazza

CA 00006 ER RE Complesso del Lago

CA 00007 ER RE Galleria Killer

CA 00008 ER RE Complesso Superiore

CA 00009 ER RE Galleria Breve

CA 000010 ER RE Galleria a Croce

CA 000011 ER RE Complesso B.P.B. Dinosauro

CA 000011 ER RE Complesso B.P.B. Sotto Dinosauro

 

AREA GESSI EMILIANI

Il sistema di coltivazione in sotterraneo si articola su vari livelli, che si aprono su gradoni un tempo tutti camionabili: l’attuale situazione permette l’accesso con mezzi meccanici solamente a una parte del complesso, a causa dell’arretramento del fronte di cava e di movimenti di frana.

La coltivazione in sotterraneo si presenta per vuoti “a pilastri abbandonati a scacchiera”, ovvero a pilastri posti in posizione regolare prestabilita. Il metodo di abbattimento della roccia è stato effettuato con l’uso di esplosivo praticando fori da mina con macchine perforatrici.

Ogni livello è collegato con l’esterno attraverso una o più gallerie a giorno. Alcuni livelli presentano l’uscita a giorno occlusa, a causa di obliterazioni intenzionali e -in misura minore- da cedimenti strutturali. In questo caso l’accesso al sotterraneo è stato possibile utilizzando attrezzature e tecniche di progressione speleologica, calandosi attraverso fornelli o lungo sfondamenti di tetto, che hanno messo più livelli in collegamento tra loro.

L’inizio della coltivazione di ogni livello parte con il tracciamento di gallerie solitamente poste ortogonalmente tra di loro. L’andamento è sempre regolare. Così come le dimensioni delle gallerie.

Le dimensioni dei vuoti non sono tutte uguali: alcuni -i più lavorati- presentano una galleria lunga circa 120 m con incroci di almeno quattro o cinque gallerie di circa 40 – 50 m ciascuna.

Le gallerie hanno una larghezza media di 8-10 m e un’altezza di circa 10 m, con alcune eccezioni fino a 12 m. I pilastri (risultato del tracciamento delle gallerie) sono a base rettangolare, più o meno allungata. In tutti i livelli (ad eccezione del primo livello: CA 00002 ER RE) i pilastri sono il risultato dello scavo delle gallerie senza ulteriore “sgrassatura”. Tali pilastri hanno in media le seguenti dimensioni di base: 15×11 m, 22×16 m, 19×10 m.

La cosiddetta “sgrassatura” è una operazione di ulteriore riduzione dei pilastri dopo la fase di tracciamento delle gallerie, alle dimensioni minime giudicate sufficienti riguardo la sicurezza dei cantieri. Tale “sgrassatura” permetteva di aumentare il volume del materiale abbattuto.

Il primo livello, quello del piazzale della cava, presenta, invece, i pilastri “sgrassati”: si deduce che questo ha raggiunto il termine della coltivazione.

I pilastri “sgrassati” hanno le seguenti dimensioni di base: 8×8 m, 8×10 m, 10×10 m. Anche i livelli superiori presentano un inizio di “sgrassamento”, così come tutti i pilastri che si affacciano sui gradoni.

In tutti i livelli sono presenti consistenti cumuli di detriti costituiti anche da blocchi di notevoli dimensioni. Si tratta, in parte,  di resti di abbattimento e in parte risultato di crolli determinati dall’assestamento tutt’ora in atto delle pareti e delle volte.

Le coltivazioni non presentano alcun tipo di armatura. Dove non vi sono fratture la volta è solida, ma in presenza di discontinuità il tetto dei cantieri è assai instabile. In vari livelli sono presenti aperture che collegano cantieri posti a differenti quote: sono probabilmente il risultato di operazioni di scavo che hanno determinato la distruzione della soletta di divisione tra la base di un cantiere e la volta del sottostante. Tali aperture sono assai instabili e pericolose.

La cava della Gessi Emiliani è stata coltivata in parte in sotterraneo ed in parte a cielo aperto. La coltivazione a cielo aperto è impostata senza soluzione di continuità con la coltivazione in sotterraneo. Nella parte sommatale del catino di cava la zona coltivata a cielo aperto era separata dalle gallerie più prossime alla superficie da una soletta forse troppo sottile, dato che il metodo di abbattimento con l’esplosivo e la natura della roccia estremamente instabile ha determinato il crollo della soletta in alcune parti e la formazione di alcune pericolose voragini che si aprono sulle gallerie sottostanti.

La mancanza di drenaggio delle acque ha creato, in alcuni livelli, veri e propri laghetti. Tale formazione è stata facilitata dalla presenza di depositi di argilla, dallo spessore variabile da 10 a 50 cm.

 

Gli Impianti della Gessi Emiliani

CA 00001 ER RE Complesso della Fontana

Il Complesso della Fontana si articola su due livelli di coltivazione, da quota 185 m a quota 170 m s.l.m. Si accede dal primo livello attraverso una galleria a giorno che si apre sul piazzale di cava. Il primo livello presenta una tracciatura piuttosto regolare, di tre per sei gallerie, con quattro grossi pilastri, con base grosso modo rettangolare. Nella parte nord ovest la galleria in direzione ovest rappresenta l’ultimo fronte di taglio. Il livello inferiore, al quale si accede attraverso una discenderia, presenta anch’esso tracciatura regolare con due gallerie per tre e un unico grande pilastro. Sull’angolo nord est, a poco più di sei metri dal piano di calpestìo, vi è una fuoriuscita di acqua a zampillo, probabilmente derivante da uno dei bacini presenti nella cava B.P.B.

 

CA 00002 ER RE Complesso Primo Livello Piazzale

Il Complesso Primo Livello Piazzale -unico che si potrebbe considerare ‘terminato’- presenta una tracciatura di tre per tre gallerie: nove gallerie con nove pilastri. Si accede attraverso quattro entrate a giorno. Tali pilastri risultano “sgrassati”. Nella parte sud ovest è situato scavato nella roccia il deposito dell’esplosivo. Nella parte est il cantiere è collegato con il piazzale esterno da quattro gallerie e con il livello inferiore da una rampa curvilinea, parzialmente riempita con materiale di risulta.

 

CA 00003 ER RE Complesso Secondo Livello Piazzale

Al Complesso Secondo Livello Piazzale si accede attraverso due gallerie che si aprono su un gradone di cava, posto a quota 220 m s.l.m. Di tracciatura regolare, si sviluppa principalmente in direzione nord-nord ovest sud-sud est con un’unica galleria, dalla quale si dipartono in senso ortogonali altri inizi di gallerie.

 

CA 00004 ER RE Complesso Terzo Livello Piazzale

Il Complesso Terzo Livello Piazzale si apre su un gradone di cava a 238 m s.l.m. Vi si accede attraverso due gallerie; parte della sponda est, che delimitava il cantiere con l’esterno, è stata asportata dai lavori a cielo aperto. Presenta una tracciatura regolare di tre gallerie per tre con cinque grossi pilastri.

 

CA 00005 ER RE Gallerie della Gazza

La Galleria della Gazza parrebbe un semplice piccolo cantiere di coltivazione, che si apre su un fronte di cava, lateralmente al principale. Presenta due gallerie di accesso notevolmente lesionate e riempite da materiale detritico intenzionale e di crollo. Dalla galleria principale si notano alcuni inizi di tracciatura di gallerie.

 

CA 00006 ER RE Complesso del Lago

Il Complesso del Lago non presenta -attualmente- un collegamento a giorno, anche se doveva essere presente. Vi si accede attraverso due aperture formatesi dalla volta del ramo meridionale in direzione ovest, oppure discendendo un cono detritico dalla sommità est della Galleria Killer.

La tracciatura è abbastanza regolare, con tre gallerie per quattro, con pilastri molto grandi. Le gallerie sono ampie, con volte alte, e nella parte centrale si notano evidenti cedimenti strutturali, soprattutto del tetto. Nella zona maggiormente interessata dai crolli e dai cedimenti, al momento delle operazioni di rilievo, un tratto di galleria è risultato completamente allagato: l’acqua del piccolo lago misurava circa tre metri di profondità.

 

CA 00007 ER RE Galleria Killer

La Galleria Killer si apre in un ampio fronte di cava sovrastante l’anfiteatro principale. Scavata in direzione nord, nella sua parte terminale incontra i resti di un sottostante cantiere, interessato da ampi distacchi di tetto. Seguendone lo sviluppo e risalendo un primo tratto in direzione est, si giunge all’interno di una dolina di crollo. Tale dolina si è formata in quanto lo scavo in sotterranea è transitato al di sotto di due strati sovrapposti di siltite, che col tempo hanno subito uno scollamento, dando luogo al movimento franoso. Non è affatto escluso che si verifichino ulteriori crolli, con l’allargamento dei bordi superiori della dolina di crollo, fino ad un completo assestamento, che potrebbe interessare anche la porzione di roccia immediatamente soprastante, nonché parte delle gallerie inferiori, comunque già in fase di cedimento.

 

CA 00008 ER RE Complesso Superiore

Il Complesso Superiore è un cantiere di coltivazione non molto esteso, che si apre su un fronte di cava, lateralmente al principale. Presenta due gallerie di accesso lesionate e riempite da materiale detritico intenzionale e di crollo. In entrambi i rami principali si notano alcuni inizi di tracciatura di gallerie. Il tratto di galleria che le congiunge è occupato da uno specchio d’acqua abbastanza profondo, con abbondanti depositi di argilla lungo i lati.

 

CA 00009 ER RE Galleria Breve

La Galleria Breve è un inizio di coltivazione che si arresta dopo pochi metri avendo intercettato lo strato di argillite.

AREA B.P.B.

Il principale complesso di coltivazione in sotterraneo si articola su cinque livelli, scavati in successione. Un secondo complesso è costituito da una singola galleria dalla quale si dipartono gallerie ortogonali a distanza abbastanza regolare. Anche in quest’area, il metodo di abbattimento della roccia è stato effettuato con l’uso di esplosivo praticando fori da mina con macchine perforatrici.

Dal piano del piazzale di cava -alla medesima quota- si entra in un primo cantiere a pilastri abbandonati a scacchiera (CA 00011 ER RE), in gran parte privo delle sponde laterali. Nella parte meridionale, in direzione sud est, si apre una discenderia che consente l’accesso ai livelli inferiori (CA 00012 ER RE). Tale discenderia è caratterizzata da ampi coni detritici e distacchi di tetto.

Ogni livello è collegato al precedente attraverso una rampa, che segue grosso modo un andamento spiraliforme. Tutti i livelli sono collegati con l’esterno tramite pozzi, utilizzati come “fornelli di getto” per agevolare il trasporto del materiale: in modo particolare quello coltivato a cielo aperto nella parte più scoscesa della collina. Il secondo livello è collegato all’esterno attraverso una galleria a giorno che esce su un gradone di cava.

L’inizio della coltivazione dei primi quattro livelli parte con il tracciamento di gallerie poste ortogonalmente tra di loro. L’andamento è abbastanza regolare. Le dimensioni degli ambienti sono maggiori nei primi quattro livelli.

Sono ovunque presenti consistenti cumuli di detriti costituiti anche da blocchi di notevoli dimensioni. Si tratta sia di resti di abbattimento, che -soprattutto- di crolli determinati dall’assestamento -tutt’ora in corso- di volte e pareti. Nel complesso inferiore (CA 00012 ER RE) varie gallerie sono state parzialmente riempite con detriti che vanno a ricoprire in più punti cumuli di rifiuti.

Le coltivazioni non presentano alcun tipo di armatura. In generale, le volte appaiono poco solide, soprattutto in presenza di discontinuità.

La cava della B.P.B. è stata coltivata in parte in sotterraneo ed in parte a cielo aperto. La coltivazione a cielo aperto è contigua alla coltivazione in sotterraneo.

Anche in questa coltivazione la mancanza di drenaggio delle acque ha creato, nei livelli inferiori, veri e propri laghetti. Tale formazione è stata facilitata dalla presenza di depositi di argilla.

Gli impianti della B.P.B

 

CA 000010 ER RE Galleria a Croce

La Galleria a Croce si presenta quasi totalmente riempita da detriti e consistenti distacchi di roccia dalle pareti e dalla volta. A circa metà del tracciato, si dipartono due rami laterali ortogonali, dei quali uno attualmente esce a giorno a causa del taglio causati dai lavori esterni, nel fronte di cava. Nella parte terminale si apre un piccolo cantiere irregolare, il cui fronte di taglio intercetta lo strato delle argilliti.

 

CA 00011 ER RE Complesso B.P.B. Dinosauro

Il Complesso B.P.B. Dinosauro è un cantiere che si sviluppa in senso longitudinale in direzione nord-sud. Come già accennato, le sponde laterali della parte est e della parte ovest sono totalmente mancanti. Il tetto del cantiere, oltre che dalle due sponde, settentrionale e meridionale, è retto da otto pilastri posti in posizione regolare a scacchiera, visibilmente “sgrassati”.

Nella parte nord e nella parte centrale sono presenti notevoli cumuli di detriti, alti fino a 10 m sopra il piano di calpestio.

 

CA 000012 ER RE Complesso B.P.B. Sotto Dinosauro

L’attuale accesso al Complesso B.P.B. Sotto Dinosauro è attraverso i resti di una galleria quasi totalmente occultata da detriti di materiale di riempimento e proveniente da crolli, situata nella parte meridionale dell’impianto CA 00011 ER RE.

Come accennato, il complesso è costituito da quattro livelli collegati da una rampa discendente. Il primo livello presenta il piano di calpestio totalmente ingombro da uno strato di detriti della potenza massima di circa 6 m. Una delle gallerie collega il livello con l’esterno ed è attualmente chiusa da una griglia metallica. Nella parte nord la soletta inferiore è ceduta collegando questo livello con l’inferiore. Nei pressi vi è l’ingresso al deposito degli esplosivi, chiuso da una porta di legno (che non è stata forzata).

Il secondo livello è caratterizzato da un ampio salone, con pilastri visibilmente “sgrassati” che attualmente presentano evidenti segni di cedimento strutturale. Nel corso delle operazioni di rilevamento si è verificato un distacco di tetto dalle dimensioni considerevoli. Molte zone sono interessate da fenomeni di accumulo di acqua, che formano laghetti estesi ma poco profondi.

Il terzo livello è abbastanza simile al precedente, con ampi cumuli di detriti e rifiuti. Anche in questo la percorrenza è pericolosa.

Il quarto livello termina in un lungo tratto di galleria riempito da detriti e rifiuti, la cui parte terminale è parzialmente sommersa. Lateralmente, si stacca un ulteriore ramo, interessato da un ampio cono detritico (composto da fanghi di cava e rifiuti) immediatamente sotto a un fornello di getto probabilmente collegato direttamente con l’esterno. Questa breve galleria conduce in un ambiente allagato, con una galleria laterale sommersa. La quota di quest’ultimo ambiente è al medesimo livello dell’alveo del fiume Crostolo.

 

CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI

L’opportunità di effettuare le sezioni trasversali di ogni ambiente permetterebbe di evidenziare meglio le parti soggette a maggiori rischi di crollo. In ogni caso, abbiamo potuto constatare che modesti distacchi di tetto avvengono con una certa frequenza in varie parti dell’intero sistema, ma con maggiore frequenza ed entità nella parte coltivata dalla B.P.B.

Le parti più instabili sono certamente quelle che dalla Galleria Killer (CA 00007 ER RE) si connettono alla dolina di sprofondamento e al Complesso del Lago (CA 00006 ER RE) e tutta la parte della B.P.B.

Tutta la parte sotterranea della cava B.P.B. presenta, come già evidenziato, preoccupanti cedimenti strutturali e accumuli di rifiuti (in minima parte identificabili in quanto quasi completamente sepolti). Per potervi effettuare dei rilevamenti accurati, comprensivi d’indagini delle parti sommerse, occorrerebbe innanzitutto un monitoraggio degli ambienti.