ARCHEOLOGIA MINERARIA: note metodologiche. Quinta parte

Dicembre 21, 2020 Off Di Archeologia del sottosuolo
  1. La miniera

La miniera è il complesso costituito da un giacimento di minerali d’interesse industriale e dall’insieme delle opere e delle attrezzature necessarie al suo sfruttamento. I minerali sono sostanze naturali solide, formatesi per processi inorganici; come eccezione abbiamo il mercurio, considerato minerale per quanto in natura compaia allo stato liquido. Sono inoltre caratterizzati da proprietà fisiche omogenee, da una composizione chimica particolare e da un’impalcatura di atomi caratteristica per ciascun minerale [Mottana, Crespi, Liborio 1993, p. 8].

Per i minerali utilizzati prevalentemente nelle costruzioni stradali, edilizie e idrauliche, il complesso è generalmente indicato con il termine di cava.

La “scienza mineraria” è rivolta a individuare e a sfruttare i giacimenti utili all’attività umana, esistenti alla superficie e nel sottosuolo della Terra, applicando la gran parte delle scienze nel conseguimento del risultato. Il giacimento è classificato come “metallifero” o “non metallifero” a seconda se da esso si estraggano metalli o non metalli. È stata anche chiamata “arte mineraria” perché «richiede dal tecnico, oltre che una profonda conoscenza delle scienze esatte, anche una speciale attitudine, un’arte particolare che gli permetta di risolvere giornalmente problemi complessi, non sempre esprimibili in formule, e di superare difficoltà improvvise che mutano continuamente da punto a punto, anche nella stessa miniera» [Gerbella 1947, p. 1].

In senso lato, l’arte viene definita come capacità di azione e di produzione basata su regole, cognizioni tecniche ed esperienze.

Le coltivazioni possono avvenire sia a cielo aperto sia nel sottosuolo, anche utilizzando contemporaneamente entrambi i sistemi. Non di rado vi sono cave e miniere a giorno che evolvono in sotterraneo; in tempi recenti le scelte sono dettate anche dall’impatto ambientale che altrimenti si causa.

La natura e la giacitura di ciò che s’intende estrarre, la sua dislocazione, l’organizzazione dei cantieri e il sistema con cui si procede all’estrazione, determina il metodo di coltivazione.

Per semplicità d’esposizione si può dire che le “coltivazioni in sotterranea” siano generalmente costituite da cavità con le seguenti funzioni: accesso, circolazione, cantiere [Padovan 2005].