15. Cittadella o Fortezza Reale

Giugno 7, 2022 Off Di Archeologia del sottosuolo

Cittadella o Fortezza Reale

Tratto da: Gianluca Padovan & Ippolito Ferrario, Alla scoperta di Milano Sotterranea, Newton Compton Editori, Roma 2018.

Cittadella o Fortezza Reale

Se la Tenaglia del Cesariano aveva un suo preciso motivo d’esistere, parecchio tempo dopo la sua demolizione qualcheduno un bel giorno osservò lo spalto che si protendeva oltre il Baluardo Acugna, rimanendone tutt’altro che soddisfatto. Da lì e fino al bastione cittadino a nord, tra il Borgo degli Ortolani e la Porta Comacina, non v’era che una semplice muraglia bastionata. Vista l’aumentata potenza dei cannoni e delle tecniche di mina, possiamo immaginare che si pensò di rinforzare ancora il tratto con qualche cosa che richiamasse l’opera di Cesare Cesariano, ma che fosse più adatta a sostenere le mutate tecniche ossidionali.

Sia come sia, si progettò una fortificazione che sostituisse la Tenaglia, quindi sempre di fronte al Baluardo Acugna, e costruendola verosimilmente nel xvii secolo. Si è scritto “verosimilmente” perché le tavole d’epoca lasciano sempre qualche perplessità sulla sua effettiva realizzazione. Inoltre se alcuni disegni mostrano l’esistenza di una fortificazione complessa chiamata “opera a corona”, altri non la riportano.

In ogni caso, viste le ampie possibilità d’indagine oggi raggiunte, si potrebbero effettuare dei sondaggi per gettare un po’ di luce sull’opera a corona e vedere se sia stata effettivamente costruita, dal momento che le sue dimensioni, almeno sulla carta, erano di tutto rispetto: la superficie era pari a un quinto dell’attuale Castello.

Tornando ai sotterranei, nel xviii secolo il presbitero, storico e scrittore Serviliano Latuada (Milano 1704 – Milano 1764) ce ne parla con chiarezza. Appena re Carlo iii entrò in possesso della Fortezza Reale si pulirono i fossati e si costruirono sotto terra le polveriere: «furono ripurgate le Fosse, scavati i sotterranei Magazzini per la Polvere, e riparati l’Arsenale, i Quartieri, e le Cortine». Tali informazioni le ricava dalla traduzione dell’epigrafe in latino che un tempo campeggiava nella fortezza e fatta apporre dal castellano, Maresciallo di Colmenero.

Ora non ci resta che condurvi a vedere che cosa resta delle opere bastionate della Fortezza Reale, immaginando anche le lunghe gallerie che sotto potrebbero ancora esistere perfettamente integre e “musealizzabili”.

 

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