10. Milano: il perché delle opere bastionate

Giugno 7, 2022 Off Di Archeologia del sottosuolo

Milano: il perché delle opere bastionate

Tratto da: Gianluca Padovan & Ippolito Ferrario, Alla scoperta di Milano Sotterranea, Newton Compton Editori, Roma 2018.

Milano: il perché delle opere bastionate

Qual’è stata la funzione della cintura bastionata? Semplicemente chiudere la città e i suoi abitanti in un capestro. Difatti da bastioni e piattaforme non fu sparato alcun colpo di cannone e quando un esercito s’approssimava a Milano le truppe d’occupazione di turno abbandonavano le difese urbane e si chiudevano nella Cittadella. A conti fatti la cintura difensiva meneghina potrebbe essere più utilmente chiamata “cintura daziaria” perché tutte le persone in entrata e in uscita erano soggette a controllo, dovendo necessariamente passare attraverso le porte ben guardate dai soldati. E tutte le merci pagavano il dazio, la tassa, o meglio la “gabella”. Costruite con i soldi spremuti ai cittadini, le mura hanno continuato a spremerli anche dopo. Viene così a delinearsi la linea di confine tra una Milano chiusa nelle mura e i Corpi Santi, quei territori limitrofi che diverranno Comune autonomo. I secoli trascorrono, l’acqua fluisce pigramente nei canali e la città in piena volontà d’espansione farà sì che l’8 giugno 1873, come già detto in altri capitoli, si annetta in un solo colpo tutti i territori dei Corpi Santi.

Se pensate che il tempo cancelli ogni cosa vi sbagliate: dando un’occhiata all’odierna “Area C” vi renderete conto che essa ricalca più o meno fedelmente il vecchio nucleo “capestrato” della città. Oggi l’“Area C” comprende il centro storico «con restrizioni di accesso per alcune tipologia di veicoli», non applicate a chi vi risiede. Se volete accedere con il vostro veicolo basta pagare un ticket, ma ricordando che l’accesso è gratuito nei giorni festivi.

Tornando alle nostre architetture militari vediamo che una descrizione dell’impianto difensivo urbano ce la fornisce il conte Galeazzo Gualdo Priorato (Vicenza 1606 – Vicenza 1678), che nell’anno 1666 scrive una relazione sulla città di Milano allora governata da Don Luigi Guzman Ponze di Leone, come testualmente impresso nelle prime pagine dell’opera.

 

Architettura Militare bastioni De Marchi - Marini

 

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