ARCHEOLOGIA MINERARIA: note metodologiche. Decima parte
Archeologia mineraria
La natura del suolo, del sottosuolo e del giacimento minerario condizionano la morfologia della miniera e l’organizzazione del lavoro. Lo studio di una coltivazione mineraria è finalizzato all’acquisizione delle informazioni che permettono di comprendere:
– chi ha lavorato nella miniera;
– cosa è stato estratto;
– quando, come e perché tale miniera è stata scavata.
La scelta della strategia di uno scavo minerario può essere compresa conoscendo gli aspetti giacimentologici e il livello tecnologico raggiunto in un dato periodo e nella determinata area.
Lo studio auspica quindi l’intervento interdisciplinare, in quanto può accadere che alcune morfologie, incomprensibili all’archeologo o allo speleologo, siano interpretabili dal geologo e dal perito minerario, e viceversa.
– 1. La natura del giacimento e le caratteristiche geomorfologiche del territorio.
– 2. Il metodo d’individuazione del giacimento.
– 3. Il metodo di ricerca.
– 4. Il metodo di coltivazione.
– 5. Il metodo di abbattimento.
– 6. Le strutture di sostegno e le infrastrutture per la progressione.
– 7. Il sistema di aerazione.
– 8. L’eduzione delle acque.
– 9. Il sistema d’illuminazione.
– 10. Il sistema di trasporto del minerale.
L’individuazione di ognuno di questi punti permette di comprendere le scelte strategiche effettuate dai minatori, le conoscenze tecniche, la topografia mineraria, le divisioni funzionali della miniera e quindi l’organizzazione del lavoro, le eventuali diverse fasi di sfruttamento e, per quanto possibile, la cronologia delle attività di scavo. Tali “obiettivi di studio” sono utilizzabili-applicabili anche allo studio delle cave e delle problematiche ad esse connesse.