Leonardo da Vinci al Castello di Milano: decima parte
SCOPERTA DI UNA SECONDA RAPPRESENTAZIONE DELLA GHIRLANDA
Una seconda raffigurazione della Ghirlanda è sempre stata sotto gli occhi di tutti. Ma non la si era riconosciuta per tale.
Motivo?
Per quanto possa sembrare strano e surreale il Castello di Milano non è stato organicamente studiato come macchina militare e soprattutto non si sono mai indagate con sistematicità le sue parti sotterranee, restituendole planimetricamente.
Pertanto il disegno non lo si è ricondotto al sua apparato difensivo esterno.
Questo, fatte salve le debite eccezioni costituite solo da alcuni studi di Luca Beltrami a cavallo tra XIX e XX secolo. E, ovviamente, fatte salve le numerose indagini, tutte seguite da pubblicazioni, degli Speleologi dello SCAM-FNCA.
Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)
Disegno per una porta-torre con funzioni d’avvistamento del Castello di Milano, con pianta e assonometria del rivellino; in basso a destra vi è un tratto di Ghirlanda, evidenziato nella successiva immagine (Leonardo da Vinci, Raccolta Vallardi – Museo del Louvre, f. 2282 v.). Il disegno è stato collocato alla seconda metà del XV sec. (Gian Alberto Dell’Acqua, Leonardo e i potenti, in Gian Alberto Dell’Acqua -a cura di-, Leonardo e Milano, Banca Popolare di Milano, Milano 1982, p. 20).
Dettaglio dell’immagine precedente: 1. Castello con muro di cinta, lato est. 2. Fossato del Castello. 3. Ghirlanda (con la «strada segreta di dentro» ovvero la Galleria di Controscarpa). 4. Fossato della Ghirlanda. 5. Controscarpa della Ghirlanda, Strada coperta e Spalto inclinato verso l’esterno (Leonardo da Vinci, Raccolta Vallardi – Museo del Louvre, f. 2282 v.). Rimane chiaro che la Ghirlanda è un’opera medievale.